I principi si prosterneranno come e' scritto principi si prosterneranno (ibidem)

Rabbi Zera' (secondo alcuni si trattava di Rabbi Shemuel Ben Nachmani') si alza contro questa affermazione: se il verso dicesse essi si prosterneranno sarebbe corretta, ma e' scritto ed essi si prosterneranno cio' che significa che essi faranno l'uno e l'altro.

L. commento': nel re, sia il re d'Israele che qualsiasi re e' visibile un infinitesimo della potenza divina.questo vale per Davide, per la sua dinastia, ma anche per Nabuchodonosor o Napoleone. Esiste una precisa Mizva' riportata da Maimonide nel Sefer Mizvot, che dice che gli ebrei devono correre incontro a qualsiasi re. Ecco perche' nel mio vecchio libro di preghiere e' riportata la benedizione a Leopoldo IV; granduca di Toscana, il rispetto della legge del re e' un infinitesimo del rispetto della sovranita' divina. Principi si prosterneranno e' suggerito dal Talmud nel senso del rispetto che i profeti hanno della sovranita' divina. Ma anch'essi si leveranno. Insomma tutte le forme di sovranita' e di rettitudine avranno accesso al trono divino.

D. ma prosternarsi non e' un'umiliazione? forse il testo si riferisce non ai principi della ragione, cioe' ai profeti, ma ai principi malvagi, i piccoli tiranni quotidiani, gli Heichmann, o gli Amman di turno.

L. anch'io pensavo che si trattasse di questi: ma essi non si leveranno piu'. Rimarranno prostrati.

Invece, come nota Rabbi Zera', Isaia si riferisce ad una categoria di uomini che mostreranno comprensione della maesta' divina e proprio percio' si leveranno. Notate che questo gesto alternato e' proprio dell'inizio della preghiera, quando il Hazan dice:

Benedite E.terno degno di benedizione
Barechu' et hashem ammevorach

E gli ebrei si piegano si rialzano e rispondono:

Benedetto l'E.terno degno di benedizione per sempre in eterno
Baruch hashem ammevorach le'olam va'ed

Quindi i principi che si piegano e si rialzano sono tutti gli israeliti, come e' chiarito anche nella Mishnah Baba Kamma' tutti gli israeliti sono principi decaduti (B. K. VIII,6). Quindi essi si prosterneranno nell'accettare la sovranita' divina, e si rialzeranno dalla loro miseria.