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ago 24, 2002 |
Opere di Maimonide,  |
redazione

Rambam - Introduzione alla Mishnah

Si radunino i saggi ed esprimano i loro punti di vista, perche' un gran dono sara' loro dato. Venite, figlioli, apprendete il timore di Hashem e le vostre anime saranno come un giardino irrigato, che ciascun uomo che ami la vita ama vedere. Che il re grande non salga contro di lui, ed egli non debba mai piegarsi. Che non siate devastati dal vostro orgoglio e sedotti, desolati nel cuore, affinche' vengano con cibo e con vino al banchetto. Venite al pasto che ho cucinato, al vino che offro, sulla tavola che ho imbandito. Ed ecco il frutto delizioso nuovo e vecchio.

Il profumo dell'opera e' come melagrana che goccioli parole antiche. Offro il mio vino, le vivande del mio prato e del mio covone. Il vino e' meglio di una vigna su un poggio fertile, pane dei convivi, tutti mangiano una grassa porzione. Mangiate cibi grassi amici, bevete e ubriacatevi. Questa e' la tavola che e' di fronte al signore ed e' il commento alla Mishnah che i nostri padri tramandarono ed e' la limpida siepe che i pastori misero per aiutarci ad elevarci, e sono i principi fondamentali che sono vostro fondamento e gli usi, i divieti e le sentenze che i maestri fecero come complemento dal giorno in cui il signore dono' la legge e per tutti i secoli. Ed ecco, alta ed eletta come la torre di Davide, mille scudi vi sono appesi, utensili di guerra di eroi, tutte armi di prodi.

Io sono Mose' Maimonide sefardita. Per voi ho scritto, ho tratto dal mare del Talmud, l'ho fondato nel cielo di zaffiro della tosefta', con l'antimonio del sifreli ho dipinti, con l'oro del sifra' li ho ricoperti, con la parola dei geonim li ho sostenuti, con l'intensita' del mio cuore li ho fusi. Ed ecco come una vigna affascinante, una pianta deliziosa li ho piantati e nei giorni e nelle notti li ho curati, in ogni momento li ho irrigati, finche' non e' venuta la fioritura e i grappoli sono maturi.

Tutte le gemme si sono aperte e l'albero e' completamente fiorito. Le mandragole hanno mandato il loro odore e si sono aperte le porte, non sono rimaste segrete, e giorno e notte sono rimaste dischiuse in modo che pure le ho tirate fuori e offerte agli studiosi. Ed eccomi qui ho tolto le parole aramaiche, affinche' coloro che siedono di fronte al signore possano attingere con sazieta', secondo l'antico costume.

Sappi che ogni Mitzva' che il santo, benedetto sia, ha dato a Mose', sia a lui pace, e' stata data a Mose' in tutta la sua estensione. Il S. comunicava a Mose' una Mitva', dopodiche' diceva a lui il commento e il ragionamento: Mose' stava nella tenda della radunanza e si univa a lui per primo Aronne (V. Mishnah Erubin). Mose' diceva in primo luogo a lui una Mitva' che gli era stata data, e gli insegnava il commento. Aronne usciva e si sedeva alla destra di Moshe' Rabbenu. Eleazar e Itamar suoi figli venivano a riunirsi a loro, e Moshe' diceva loro quel che aveva detto ad Aronne, poi uscivano. Eleazar si sedeva alla sinistra di Moshe' Rabbenu e Itamar alla destra di Aronne. Dopodiche' venivano i settanta anziani, e Moshe' insegnava loro quel che aveva insegnato ad Aronne ai suoi figli. Poi veniva il popolo e tutti i tementi del signore .di fronte a lui discutevano quella Mitzva' finche' non l'ascoltavano per intero oralmente.

In conclusione: Aronne ascoltava la Mitva' da bocca di Moshe' quattro volte, i suoi figli tre volte, gli anziani due volte e il resto del popolo una volta. Aronne usciva poi e tornava a commentare la Mitva' che aveva imparato. Cio' che aveva sentito per bocca di Mose' quattro volte e tutto cio' che aveva detto commentando. Aronne si alzava da loro dopo che i suoi figli avevano sentito la Mitva' quattro volte. Tre volte per bocca di Moshe' e una per bocca di Aronne. Tornavano Eleazaro e Itamar e dopo che era uscito Aronne insegnavano questa Mitva' a tutto il popolo, e poi uscivano ad insegnare.

E i settanta anziani ascoltavano la Mitzva' quattro volte, due da bocca di Moshe' una per bocca di Aronne e una per bocca di Eleazar e Itamar. Tornavano anche gli anziani dopo che la Mitva' era stata data anche alle donne incinte. Tutta la comunita' ascoltava quella Mitva' quattro volte. Da Moshe', ad Aronne, dai suoi figli e dagli anziani. Dopodiche' tutto il popolo andava ad insegnarsi l'un l'altro quel che avevano ascoltato e scrivevano su rotoli questa Mitva'. Poi commentavano i principi e insegnavano finche' non avessero capito tutta la Mitva' e lo studio su di essa, poi correvano a comunicarlo. Poi tutti studiavano il commento della Mitva' del signore.

Ogni commento e' nel monte Sinai.

Il commento comprendeva ogni ragionamento. Si scrissero le Mizvot e si imparo' oralmente la tradizione su di esse. Insegnano i nostri maestri, la loro memoria sia di benedizione, e disse Moshe' nel monte Sinai (Behar Sinai). Il Talmud dice che non tutta la Torah e' stata data nel monte Sinai, ma tutta proviene dal monte Sinai. Per esempio: la regola dell'anno sabbatico e' scritta dal generale al particolare nel ragionamento dal Sinai, perche' ogni Mizva' fu detta dal Monte Sinai dal generale al particolare e dal particolare al generale.

Ed eccovi un racconto: il santo, benedetto egli sia, disse a Moshe': starete nelle capanne per sette giorni e dopo di cio' comprese che la capanna e' un obbligo per i maschi e non per le femmine, che i malati non sono obbligati a stare sotto di essa e anche i viandanti e che la capanna non puo' essere fatta di piante che radicate in terra, la capanna non puo' essere coperta di lana, di seta, di attrezzi da lavoro, anche di cio' che ha radici in terra, o ancora da cuscini o materassi e abiti. E comprese che tu mangerai, ti sazierai e riposerai tutti i sette giorni sotto di essa, come obbligo, ne' sara' permesso profanarla da sette palmi fino a sette palmi di lunghezza e non sara' alta piu' di dieci palmi.

Quando venne il profeta, a lui sia pace, ripetette questa Mizva' e il suo commento orale per quarant'anni e undici mesi, fino al capomese di tevet. Poi riuni' il popolo e parlo' a loro :sta venendo il tempo della mia morte, se c'e' chi ha ascoltato una Halacha' e non la capisca, venga, domandi si spieghi. E ciascuno che parlera' con voi di queste cose venga e si discuta con lui come e' detto. Poiche' Moshe' apri' a voi l'insegnamento cosi' e' detto nel Sifre':

Ciascuno che dimentica una Halacha' venga e la ripeta, e ognuno che abbia un commento venga e commenti, ciascuno apprenda una tradizione orale la impari: commento' tutto quel capomese di tevet finche' ogni uomo fu satollo.
Quando fu vicino alla morte, decise di trascrivere la Torah sui sefarim e scrisse tredici Sefer Torah di pergamena, tutti da Berescit a beenne' col Israel e diede un rotolo a ciascuna tribu', perche' lo onorasse e si conducesse secondo i precetti. Il tredicesimo Sefer lo dono' ai leviti e disse loro: prendi questo Sefer Torah,dopo di cio' ando' sulla montagna a mezzanotte del giorno sette del mese di adar, come racconta la tradizione.

La successione dei maestri:

Dopo la morte di Yeoshua figlio di Nun, a lui sia pace, si insegno' agli anziani cosa tramandare come commentario e cosa scrivere nel loro tempo come giudizio. Fra di loro non vi fu disputa. Si decise li' la normativa per ordine degli anziani, tutti i giorni che gli anziani durarono dopo i giorni di Yeoshua. Dopo di cio' gli anziani insegnarono quel che loro era stato tramandato per bocca di Yeoshua ai profeti, a loro sia pace. I profeti se lo insegnarono l'un l'altro e non vi fu tempo in cui non vi fosse intelligenza e ragionamento. I saggi di tutte le generazioni tramandarono le parole originarie. Essi impararono dall'altra generazione i fondamenti e rinnovarono gli argomenti.

I fondamenti che furono tramandati non furono organizzati in capitoli fino al tempo degli uomini della 'grande congregazione' che furono: Aggeo, Zaccaria, Daniele, Michael Azaria' ed Ezra il Sofer, Nehemia' figlio di Hedia', Mordechai e Zerubavel figlio di Shealtiel si aggregarono a loro profeti di pace: 120 anziani, dall'artigiano al fabbro alle loro discendenze. Compresero i primi precetti, presero le decisioni, rinnovarono nuovi editti. Dopo questa congregazione,che furono i primi Rabbanim che si ricordano nella Mishnah, cioe' Shimon il giusto, gran sacerdote in quel tempo.

E, come si racconta, gli anziani dopo di loro fino a Rabbenu il santo, a lui sia pace. Egli unifico' nella sua generazione i detti dei maestri. Rabbenu il santo, si chiamava giuda. Egli fu nella saggezza, nella completezza e nella pieta' come fu detto: da Moshe' a Rabbi' non fu vista Torah, grandezza riunita in un solo posto era primo nella pieta' e nella modestia come e' detto ancora (Mishnah Sota'): fu pieno Rabbi' di rugiada di modestia e si guardo' dal peccato. Era splendido nella parola ed era eminente.

I sei ordini della Mishnah

Rabbi' ordino' questo libro secondo gli argomenti, e lo divise in sei trattati:

  • Il primo trattato riguarda le Mizvot che sono obblighi concernenti l'agricoltura: le miscele dei semi, l'anno sabbatico, la circoncisione degli alberi novelli, le offerte e le decime le offerte di nutrimento.
  • Il secondo trattato riguarda capitoli sulle scadenze dell'anno e sulle feste, e i precetti obbligatori in esse e la tradizione dei precetti e cio' che e' tramandato in essi e cio' che e' permesso, e cio' che e' conveniente, dividendo in ogni capitolo i giudizi sulle Mizvot.
  • Il terzo trattato riguarda gli sposi, distingue i precetti che riguardano gli uomini e le donne e la relazione fra di loro come: il levirato, lo scalzamento, il contratto matrimoniale, i matrimoni e i divorzi, e cio' che si dice in ogni capitolo su queste cose.
  • Nel quarto trattato si tratta dei precetti e delle dispute fra un uomo e il suo prossimo, sui commerci, sulle opere e sui doni sui rapporti di lavoro, sui terreni agricoli e simili.
  • Il quinto trattato riguarda i ragionamenti sui sacrifici come e' tramandato dalla tradizione e dalle disquisizioni riguardanti questi argomenti.
  • Il sesto trattato riguarda i ragionamenti concernenti le cose pure.

Note:

  1. L'introduzione (qadmat) e' usata da tutti i maestri dell'epoca per esporre le proprie idee sulla struttura deltesto sacro. Qui e' un vero e proprio diluvio di brevi citazioni bibliche e talmudiche messe come un fine tessuto o un mosaico multicolore. Torna.
  2. Offriamo qui alcuni stralci della prefazione alla Mishnah di Rambam, tradotti dall'ebraico da L. Tagliacozzo. Torna.