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set 5, 2002 |
Opere di Maimonide,  |
redazione

Ilchot Shofar (13)

Halacha 3.11. Quello che suona quando tutti sono seduti e lo stesso che suona durante lAmida. Costui non parla le sonate ce fa mentre la gente e seduta e le sonate che fa durante lAmida. Ma se tossisce fra le sonate non torna indietro, ma benedice.

Halacha 3.12. Presso il Sinedrio cera uno che suonava lo Shofar ogni benedizione tre volte ad ogni porta, nella maniera in cui si suona quando tutti sono seduti in modo che uscissero dobbligo secondo la necessita attraverso le sonate coloro che stavano seduti non scomodavano il pubblico a ricominciare indietro secondo lordine delle benedizioni. Solo qualcuno di loro ad una porta ad ogni benedizione, ascoltava e cera chi non ascoltava secondo lordine delle benedizioni . E tutte queste parole erano per il pubblico, ma il singolo che ascoltasse o non ascoltasse il suono nellordine in piedi o seduti era uscito dobbligo, ma non cera in questo usanza.(1)

Halacha 3.13. Le sonate non devono essere dostacolo alle benedizioni e le benedizioni non devono essere dostacolo alle sonate(2). Prendiamo per esempio due citta, in una ce si sa che ce uno che dice lAmida, ma non ce chi suoni lo Shofar, nellaltra si sa che ce uno che sa suonare o forse non sa suonare si sceglie la seconda, perche il suono dello Shofar e obbligo scritto nella Tora lAmida viene dalle parole dei Rabbini.

Commento

  1. In pratica lusanza di ascoltare le sonate in ordine valeva per i Cohanim, i Rabbini e gli abitanti di Gerusalemme, ma cera chi non riusciva ad ascoltare secondo lordine delle benedizioni.
  2. Questo si spiega con lesempio delle due citta.