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ott 24, 2003 |
Commenti ai brani del Pentateuco,  |
redazione

Parasha di Vaethannan

Il lume della fede conduce un popolo verso la sua liberta'

Il divieto delle immagini

Due volte figura il divieto di farsi immagini in questa Parash, una delle due parashot dei dieci comandamenti: al verso 15 del quarto capitolo del Deuteronomio e al verso 23. Ai versi 15 18 questo divieto entra nei dettagli e sembra voler spiegare in anticipo quale dovr essere la giusta interpretazione del secondo comandamento. La spiegazione viene subito dopo, al verso 19: il farsi immagini pu portare facilmente all idolatria. Ma quanto spesso ci imbattiamo in immagini di rabbini e santi anche in ambienti religiosi? Quanto spesso falsi sapienti e guaritori vendono immagini di rabbini e di santi a gente povera e malata, promettendo miracoli di guarigione e di benessere? Non questa idolatria? Invece di diffondere lo studio e la sapienza, questi mistificatori senza scrupoli incoraggiano lignoranza e ulteriore povert morale e materiale.
Quando Mos incontr il Signore nel roveto ardente mentre pascolava sul monte Chorev (Esodo 3,2) le greggi di Yetro, egli sembrava essere solo, ma adesso, in questa parash del Deuteronomio, scopriamo che Mos non era l da solo: tutto il popolo era l con lui testimone ad assistere idealmente a quel colloquio fatidico. In questo verso 15 cos pieno di significato lEterno parla al plurale, a tutto il popolo: Voi non avete visto alcuna immagine nel giorno in cui Egli parl a voi in Chorev in mezzo al fuoco.


Shema Israel

Le due parole Shema Israel, Ascolta Israele, compaiono insieme sei volte in tutta la Tor.
La prima comparsa di questa espressione nascosta nella versetto 22 del capitolo 35 della Genesi, ed riferita a Giacobbe, quando questi si accorge del fatto che il suo primogenito Reuben aveva giaciuto con la sua concubina Bilha: Vaishma Israel (e Israele ud, lo venne a sapere). Le altre cinque volte incontriamo Shema Israel nel Deuteronomio, quasi che la sua prima apparizione nella Genesi voglia preconizzare le cinque volte future. Nella Genesi la frase si riferisce a Giacobbe, ma poco prima di quello strano fatto, nello stesso capitolo, non solo Dio gli cambia il nome, ma gli promette anche di essere il capostipite di un popolo grande e forte che risieder nella Terra che aveva gi promesso al nonno e al padre, per cui senza dubbio Giacobbe-Israel rappresenta qui tutto il popolo e le paroleVa-ishma Israel sono riferite ad esso. Analizziamo adesso i cinque passi del Deuteronomio nei quali compare la chiamata Shema Israel. Se li mettiamo uno di seguito allaltro nel loro ordine di comparizione, essi ci dnno un riassunto del cammino storico-religioso della discendenza dei Padri:

1. E Mos chiam tutti i figli dIsraele e disse loro: Ascolta Israele gli statuti e le leggi che io oggi espongo ai vostri orecchi, affinch li studierete e li conserverete per eseguirli (Deut. 5,1). Questa frase precede di poco la promulgazione dei Dieci Comandamenti nella loro seconda versione.
Prima fase: la comunit di Israele riceve la Legge divina, le regole di vita e i fondamenti della fede. Questa la parte di Dio nel patto con Israele.

2. Il primo versetto della preghiera Shema Israel: Ascolta Israele, lEterno il nostro Dio, lEterno UNO (Deut. 6,4).
Seconda fase: il popolo chiamato ad accettare la fede in Dio e ad amarlo. Abbiamo qui laltro membro dellequazione, quello che impegna il popolo nel suo patto con Dio.

3. Ascolta Israele, tu passi oggi il Giordano per venire a ereditare popoli pi grandi e forti di te, citt grandi e fortificate fino al cielo (Deut. 9,1).
Terza fase: in seguito alla liberazione dalla schiavit dEgitto il popolo dIsraele passa il Giordano ed entra in possesso della sua Terra.

4. E cos disse loro: ascolta Israele, voi vi accingete oggi a far guerra ai vostri nemici. Non si fiacchi il vostro cuore, non abbiate timore, non abbiate fretta e non abbattetevi davanti a loro (Deut. 20,3).
Quarta fase: la difesa della Terra. Essa avr successo solo se i cuori saranno forti della fede nel Dio che lha promessa e concessa. E degno di nota laccenno a quanto possa essere dannoso aver fretta. C un proverbio arabo che suona: la fretta opera del diavolo.

5. E Mos parl in presenza dei sacerdoti leviti a tutto Israele e disse: Ascolta attentamente Israele, in questo giorno sei diventato un popolo per il Signore tuo Dio (Deut. 27,9).
Quinta fase: nella misura in cui si avverano le premesse di cui sopra, Israele ha diritto ad essere finalmente un popolo. Questa frase, pur nella sua brevit, riassume di nuovo i due poli del patto: da una parte Dio che d la legge in questo giorno, e dallaltra Israele, la cui funzione quella di esserGli fedele (per il Signore tuo Dio).


Sette volte presenti

Per chi ne avesse ancora dei dubbi, il terzo e il quarto versetto del quinto capitolo del Deuteronomio affermano una volta per tutte e in modo definitivo il fatto che tutto il popolo era presente allatto della donazione della Legge ai piedi del monte Sinai, e che ognuno personalmente (e non come collettivo) ne testimone. Il terzo versetto usa la bellezza di sette espressioni per affermare questo concetto: Non con i nostri Padri stabil il Signore questo patto, ma con noi, noi, questi, qui, oggi, tutti noi, viventi. Bisogna qui notare che le espressioni che in italiano appaiono composte di due parole, come con noi e tutti noi, sono in ebraico parole singole: ittanu, cullanu. Il quarto versetto viene poi a ribadirlo: Il Signore vi parl faccia a faccia (non mi, solo a me, Mos) sul monte, da dentro il fuoco.