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ott 24, 2003 |
Personaggi Celebri,  |
redazione

L'originalit del pensiero ebraico e gli scacchi attraverso tre campioni

La storia del pensiero scacchistico annovera numerosi e notevoli giocatori che, attraverso i loro scritti e le loro partite, hanno consentito allintero popolo dei giocatori dilettanti di raggiungere unelevata comprensione degli scacchi nei loro aspetti strategici e tattici.

Tra questi scelgo tre giocatori : Emanuel Lasker,Aaron Nimzowitsch (Niemsovisch) e Robert James Fischer.
I primi due sono giocatori ebrei mentre il terzo di origine ebraica.
Nel loro pensiero si intravede,chiaramente, una matrice distintiva di tutti i grandi pensatori ebraici : loriginalit e la profondit di comprensione e di analisi della realt della quale parlano. Loriginalit si manifesta nella semplicit delle soluzioni di problemi preesistenti, e solitamente mai risolti oppure risolti in modo poco efficiente, e nella capacit di porre nuove problematiche, alcune delle quali sono notevolemente anticipate nel tempo. La profondit solo una caratteristica intrinseca delloriginalit.
Lasker caratterizzato dalla seconda manifestazione delloriginalit. Infatti col suo gioco,che stato definito molto psicologico, ha posto problematiche nuove,
sintetizzabili con queste domande : qual la mossa migliore, quella oggettivamente rispondente alla posizione creatasi sulla scacchiera o quella pi fastidiosa, in termini psicologici, allavversario? E se vera la seconda possibilit, qual il metodo per capire quali sono le mosse che lavversario non gradisce?
Molto superficialmente stato affibiato il termine psicologico allo stile, ossia al metodo di gioco di un giocatore, di Lasker. In realt bisogna distinguere due aspetti dello stesso stile. Il primo riguarda lapplicazione del metodo di gioco, consistente nelleseguire mosse psicologicamente fastidiose allavversario, anche se oggettivamente dubbie, a giocatori che Lasker conosceva bene.
Infatti frequentando gli stessi giocatori ai vari tornei, Lasker ha avuto la possibilit di studiarli, registrando le loro preferenze sia nel campo delle aperture che nella conduzione del gioco, ricavando direttamente dai loro comportamenti le indicazioni pratiche da attuare nel confronto diretto.
Esempio: se ad x piace molto giocare con la coppia degli alfieri, allora cercher di impostare la partita in modo tale che avvengano delle semplificazioni di uno dei due alfieri oppure cercher forzatamente di eliminarli, anche al costo di effettuare mosse dubbie (mosse che indeboliscono la propria posizione,anche se in maniera non decisiva). Questo aspetto dello stile di Lasker non definibile come psicologico, bens come normale prassi quando ci si ritrova a giocare con le stesse persone.
(fine prima parte)