Le due anime dell'ebraismo che ha premiato Berlusconi
Nel suo viaggio americano il presidente del Consiglio ha ricevuto un premio dalla Anti Defamation League (Adl), l'organizzazione di opinione, di sensibilizzazione culturale e di mobilitazione civica di un segmento rilevante del mondo ebraico statunitense. La cosa ha provocato qualche contestazione.
A una settimana di distanza dall'incontro con gli esponenti del mondo
ebraico italiano, si riproposto l'interrogativo: si pu essere amici
di Israele essendo amici solo del suo governo?
La questione si ripresentata marted sera a New York.
Una parte del mondo ebraico sceglie la priorit dell'amicizia verso
Israele (ma forse pi corretto sarebbe dire l'amicizia al governo
Sharon, visto che la stessa sera di marted altri amici di Israele
erano a Gerusalemme a festeggiare gli ottant'anni di Simon Peres e per
il governo italiano non c'era nessuno); e una parte anche del mondo
ebraico americano considera che questa priorit vada letta e collocata
entro una cornice di cultura politica che non pu accontentarsi di
approssimazioni, di frasi dette e poi smentite, comunque della
retorica del rammarico per il dolore procurato
Una retorica - sia detto di passata - che ha molte cose in comune con
quella un tempo in auge nella cultura comunista attraverso il concetto
di autocritica, laddove non si smentiva ci che si era pensato prima,
ma si diceva che sarebbe stato sbagliato continuarlo a sostenere
Il dato su cui conviene riflettere, tuttavia, non sono le divisioni
interne al mondo ebraico americano a proposito di Berlusconi; bens
come e perch, al di l di questo scontro interno, sia importante per
Adl insistere sulla sua scelta
A una rapida navigazione nelle pagine web di Adl (http://www.adl.org)
i contenuti sembrano indirizzati a combattere le agenzie politiche
dell'antisemitismo e a leggere l'antisemitismo come lotta al
terrorismo.
In questo senso difesa di Israele e linea dell'amministrazione
americana tendono a coincidere. Sotto questa veste il centro
dell'antisemitismo contemporaneo per Adl fondato sulla critica a
Israele e sul linguaggio politico creato intorno alla conferenza di
Durban del settembre 2001. Un linguaggio che le componenti della
sinistra non hanno respinto o contenuto. E' su questo piano che
avviene la scelta di fiancheggiare l'amministrazione americana. Il
riconoscimento a Silvio Berlusconi avviene sulla base di questa
lettura
Tuttavia, se si osservano gli ambiti della battaglia culturale su cui
impegnata Adl risulta che il posizionamento sull'asse politico
meno scontato.
Dietro il modello dell'America conservatrice sta la retorica
dell'America che innalza barriere protettive, che fa di The Passion di
Mel Gibson un film sull'identit profonda dell'America cattolica; che,
soprattutto, tenta di affossare il sistema dell'educazione pubblica a
vantaggio del sistema scolastico privato e confessionale. A tutto
questo Adl si oppone
Eppure, la lettura politica prevale sulle scelte di politica
culturale.
Forse una contraddizione insanabile, ma dimostra una cosa su cui
sarebbe bene riflettere e su cui farebbe bene a riflettere anche il
presidente del Consiglio.
A New York nessuno ha fatto una scelta di schieramento senza revoca. E
anche quella scelta specifica non avvenuta senza conflitti interni
Il mondo ebraico nella sua totalit non ha n assolto n premiato
Silvio Berlusconi. Una parte lo ha fatto, e anche quella lo ha fatto
per un solo segmento della politica che egli rappresenta. Altri ebrei
non sono suoi amici e su alcune questioni anche chi lo ha premiato
avrebbe molte osservazioni da fare
E' tutto sommato positivo che questa divisione si sia ripetuta anche a
New York, dopo Roma.
Come a dire che la realt ebraica italiana (per quanto insignificante
numericamente) non un'anomalia. E' lo specchio di una realt che non
si pu accantonare. E che non stata superata a New York