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mar 22, 2004 |
Sbirciamo Eretz Israel,  |
redazione

Gli animalisti e i gatti di Israele

Anche gli animalisti si lascianocoinvolgere nello sportpreferito di certi ambienti italiani : demonizzare Israele sempre, comunque e non importa perche'.Nei vari siti internet degli animalisti si aggira in questi giorni il venticello dell'ennesima calunnia: Israele ammazza "barbaramente" i gatti.

Naturalmente, vivendo qui e conoscendoil rispettodegli israeliani per gli animali,ho sentito subito un campanello di allarme che mi diceva "attenzione, puzza di bruciato".
Ho raggiunto telefonicamente il responsabile di uno dei tanti enti di protezione per gli animali che in Israele funzionano alla perfezione 24 ore si 24. La segreteria telefonica dell'ente mi ha informata che per poter parlare "subito" con chi di dovere potevo fare un certo numero di cellulare.
Ho composto il numero e mi ha risposto un gentile signore, gli ho esposto i fatti e ho ricevuto la seguente chiarissima spiegazione:
Nella regione israeliana di Sharon si sono verificati fra i gatti selvatici alcuni casi di rabbia che si stavano propagando a gatti domestici e altri animali della zona e che poteva essere molto pericolosa per l'uomo. Gli enti di protezione animali, gli "animals in distress", i veterinari e i comuni responsabili si sono subito riuniti e attivati per arginare l'epidemia. I gatti ammalatiraggiungibili sono stati raccolti e addormentati, gli altri sono stati abbattuti conbocconi avvelenati controllati. Alla miaosservazione che il veleno avrebbe potuto essere ingerito anche da gatti sani o da altri animali ha risposto che , avendo agito immediatamente in una zona abbastanza ristretta, l'operazione e' stata effettuata sotto controllo, nel senso che personale volontario eretribuito e' rimasto nella regione per evitare che si verificasse proprio questo grave inconveniente ma che il pericolo che la rabbia si diffondesse a macchia d'olio e colpisse anche gli animali dei contadini della zona e anche qualche personaera di gran lunga piu' temuto.
Quindi, da amante degli animali e degli uomini,ritengo che le misure prese dalle autorita' locali israeliane siano assolutamente ragionevoli e giuste.
Essere animalistasignifica proteggere "anche" gli animali sani e impedire che soggetti infetti possano metterli in pericolo di vita.
Visto che Israele e' sempre nell'occhio del ciclone un paio di informazioni su quello che in questo paese si fa per la natura ritengo siano indispensabili.
Il Keren Kayemet LeIsrael (fondo nazionale ebraico), associazione non-profit, e' la piu' antica organizzazione ecologica del mondo. Fondata nel 1902 si occupa da allora dello svilippo, della bonifica, del rimboschimento del territorio.Il Keren Kayemeth ha piantato pi di 250 milioni dalberi, ha livellato il terreno per la costruzione dinfrastrutture e case, ha aperto strade e costruito bacini idrici per la conservazione dellacqua piovana anche nelle zone piu' aride del paese. Ha fatto indietreggiare il deserto creando nuovi spazi vivibili per tutti gli abitanti del paese, e provvede alla cura dei Luoghi Santi mete di pellegrini e turisti. Negli ultimi anni il KKL, ha piantato circa quattro milioni dalberi l'anno e ci fa si che Israele sia l'unico paese del mondo dove nonostante l'importante crescita economica, industriale, urbanistica e demografica il rimboschimentosia di gran lunga superiore all'abbattimento dalberi e (quando la situazione politica lo consente)collabora con molti paesi della zona e del terzo mondo per la bonifica di terreni agricoli e per l'arricchimento delle riserve idriche.
Israele e' un paese piccolo, non piu' di 20.000 kmq , eppure ha il piu alto numero di parchi nazionali al mondo. Chi va a visitare il Parco di Ein Ghedi vicino al Mar Morto potra' vivere un'esperienza unica in mezzo a una natura meravigliosa e intatta dove esistono sentieri anche per portatori di handicap e dove tutti sono invitati a non fumare per non sporcare quella bellezza e non mettere in pericolo animali e piante.
Puo' capitare di andare a passeggio per Mizpe' Ramon e imbattersi in intere famiglie di stambecchi per nulla spaventati dalla presenza umana.
In Israele non esiste lo sport della caccia e forse per questo motivo gli animali non hanno paura e forse sono consapevoli del rispetto loro dovuto. E' facile vedere uccellini che becchettano sui tavolini di un bar sotto lo sguardo divertito dei commensali . E' usualissimo assistere alla scenetta di grosse cornacchie ( tanto grosse da essere temute persino dai gatti di strada) che attraversano impettite la strada fermando il traffico senza che nessun automobilista si permetta di sbuffare o di suonare il clacson.Questo e' un miracolo conoscendo quanto siano indisciplinati e nevrotici gli automobilisti israeliani.
L'Universita' Ben Gurion di Sde Boker (Neghev) fa da decenni importanti studi sulla natura e come rispettarla al meglio, sulla biodiversita' delle zone aride, sull'irrigazione. Gli italiani dovrebbero sapere che tutti i sistemi per l'irrigazione delle loro campagne portano il brevetto israeliano.
Questo e' Israele, un paese dovesi rispettano animali e natura e dove ogni bambino impara a piantare un albero, almeno una volta all'anno,per amore della sua terra.
In Israele, come in ogni paese civile, la natura deve convivere con il progresso e deve essere protetta.
Amare gli animali e la natura significa pero' impedire il propagarsi delle epidemie con ogni mezzo concesso dalla scienza e dalla medicina.
Fino a qualche anno fa ogni bambino israeliano , il venerdi mattina, portava a scuola una monetina di offerta per il KKL e ogni bambino la metteva nel bossolo presente nella sua classe , come in ogni casa di Israele e, probabilmente, di tutti gli ebrei del mondo.
Con i centesimi contenuti in milioni di bossoli questo paese ha iniziato la sua ricostruzione e, dalle ceneri della Shoa', la sabbia e i sassi si sono trasformati in alberi egiardini.

Deborah Fait