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lug 16, 2004 |
La Legge Orale,  |
redazione

T 2.04 - Introduzione al Seder Mo'ed - Massekhet Sheqalim

Sheqalim_ il plurale di _Sheqel_, "Siclo"; ma questo trattato talmudico parla del testatico di "mezzo siclo" che veniva offerto dagli Ebrei d'Israele e della Diaspora al Tempio di Gerusalemme. un po' strano che il trattato appartenga al _Seder Mo'ed_, in quanto apparirebbe pi logico includerlo nel _Seder Qodashim_, il quale contiene altri trattati dedicati alle offerte al Tempio.

La spiegazione di questa scelta che il trattato esordisce dicendo che il 1 Adar si bandisce la raccolta dei mezzi sicli, ed il 15 Adar (il giorno di Purim) si legge la _Megillat Ester_. _Mo'ed_ significa anche "tempo stabilito", e questo deve aver attratto il Massekhet Sheqalim nel Seder Mo'ed.

Il trattato ha 8 capitoli:

1-2) i primi due capitoli indicano il tempo ed il modo di esigere questa tassa;

3-4) i capitoli 3 e 4 indicano quando e come ripartire il suo gettito;

5) il capitolo 5 indica i funzionari di pi alto rango all'interno del Tempio [la Tosefta d un elenco diverso, e questa discrepanza una manna per gli studiosi], e parla dell'amministrazione del suo tesoro;

6) il capitolo 6 ama la numerologia: comincia col dire che c'erano 13 ceste per le donazioni (due per i mezzi sicli), e poi elenca le altre cose all'interno del Tempio che erano in numero di 13 - un numero importante anche fuori del Tempio: basti pensare alle regole per l'interpretazione della Torah, od agli Attributi della Misericordia;

7) il capitolo 7 parla del denaro smarrito e rinvenuto nel Tempio - e dell'uso che si pu farne; allo stesso modo parla della carne o del bestiame smarriti e rinvenuti nel Tempio, a Gerusalemme, o nelle province;

8) il capitolo 8 parla di cose che non riguardano i "mezzi sicli", salvo l'osservazione che la normativa divenuta obsoleta con la distruzione del Tempio [cosa che non imped a Vespasiano di imporre in luogo del "mezzo siclo" per il Tempio una tassa di due dramme detta _Fiscus Judaicus_].

Non c' una Gemara babilonese; ce n' una palestinese di cui l'Encyclopaedia Judaica ritiene memorabili questi due brani:

jSheqalim 2:7 (47a): "Non serve erigere i monumenti ai giusti: i loro atti sono il loro memoriale";

jSheqalim 3:4 (47c): "Chiunque si stabilisca in Israele, parli Ebraico, mangi i suoi frutti in stato di purezza rituale, e legga lo _Shema'_ mattino e sera ha garantita una parte del mondo che verr".