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nov 30, 2004 |
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redazione

La radice della grazia in due lingue semitiche

Leggendo il libro di Fatima Mernissi "La terrazza proibita - Vita nell'harem", edito da Giunti, vi ho trovato il termine _chanaan_, che assomiglia assai all'ebraico _chen_.

Leggiamo questo brano di pagina 150:

(cit)

Mina era _maqtu'a_, cio vecchia e povera, ma era ricca di calore umano e di _hann_. Il _hann_ una sorta di dono divino che trabocca come una fontana, versando tenerezza tutto intorno, senza badare se chi lo riceve qualcuno che si comporta bene e sta attento a non infrangere i _hudd_ [= confini] di Allah. Solo i santi e altre creature privilegiate sono in grado di dare _hann_, e Mna lo era. Non mostrava mai alcun segno di collera, tranne quando un bambino veniva picchiato.

(:cit)

Leggendo il brano mi venuta in mente la _berakhah_ _Attah chonen le-adam da'at ... = Tu concedi all'uomo conoscenza ..._, e mi sono detto: ecco un'altra occasione per una passeggiata nel _gan shorashim = Jadiyqatu_l-uSuwl = hortus radicum_, dove le radici creano un intreccio di parole.

La radice .ch.n.n geminata, ovvero la terza radicale uguale alla seconda; spesso questo accade quando la radice originale aveva due lettere soltanto, ma i parlanti l'hanno voluta "normalizzare" portandola a tre lettere.

Alle radici geminate corrispondono in ambo le lingue verbi dalla coniugazione irregolare (che i grammatici chiamano pittorescamente "verbi sordi"), ma non mi sto occupando di questo.

Al vocabolo arabo citato da Mernissi, _chanaan_, corrisponde in Ebraico _chen_, che per ha un significato lievemente diverso: _chanan_ il sentimento di cui parla Fatima Mernissi, _chen_ viene invece interpretato dall'Encyclopaedia Judaica come la disposizione a donare qualcosa per dimostrare il proprio favore.

Ed infatti l'espressione idiomatica _matza chen bey'ney ... = trovar grazia agli occhi di ..._ viene spesso usata quando il soggetto implora qualcosa da qualcuno.

Ma questa "concretezza" appartiene anche alla lingua araba: il verbo base, di 1^ forma, con questa radice, _channa_, che il mio dizionario arabo traduce con "bramare", oppure "impietosirsi" (dipende dalla preposizione che regge quel che causa brama o piet).

Come mai questa duplicit di significato? Nel mio dizionario arabo, dopo _channa_, un verbo geminato, troviamo _chana_, un verbo che termina in .alif, probabilmente il risultato di un altro ampliamento della radice bilittera originaria, e che significa "piegarsi".

Una persona si piega davanti all'oggetto che brama, od alla persona che suscita in lei tenerezza, e questo spiegherebbe tutto, tantopi che la parola _chunuw = simpatia_ viene ricondotta a questa radice e non alla precedente, che pure annovera il termine _chanuwn = affettuoso_.

La stessa cosa accade in Ebraico: il verbo _chanan_ significa "concedere", e ad esso corrisponde l'aramaico _chun_ (altro ampliamento della radice originaria - questi verbi vengono chiamati "concavi" ed anch'essi fanno impazzire lo studente); il suo corrispondente _hitpa'el_, che _hitchannen_ viene invece interpretato dal Maslow come "inchinarsi", "supplicare".

Oltre al _qal_ ed all'_hitpa'el_ l'Ebraico annovera di questo verbo il _pi'el_ _chinnen_ ("parlar gentilmente", "chieder piet", "esaltare") ed il suo passivo _pu'al_ _chunnan = essere compatito o perdonato_.

L'Arabo rende il significato di "impietosire" con _channana_, 2^ forma (corrispondente al _pi'el_ ebraico) della prima radice di cui ho parlato.

Il significato fondamentale della radice sarebbe, a mio avviso, "piegarsi", e secondo il dizionario ebraico & aramaico Maslow, da esso deriva il termine _chanut = negozio_.

Gi nella Mishnah, secondo questo dizionario, si pu trovare il participio _chanun_ nel senso di "bendato", e se la benda diventa una tenda (gioco di parole che mi auguro renda l'idea), noi ci ritroviamo catapultati indietro nel tempo in cui il "negozio" non era altro che la tenda di un mercante nomade, tenda che si piegava intorno alla mercanzia come la benda attorno all'arto.