Testo antisemita, indagato il docente
Inchiesta della Procura: istigazione all'odio razziale. Il libro sequestrato in tutta Italia
Pubblicato su L'Unione Sarda il 28 gennaio 2005
Istigazione all'odio razziale.
E' il reato contestato al professor Pietro
Melis che ieri ha ricevuto un'informazione di garanzia emessa dal sostituto
procuratore della Repubblica del tribunale Danilo Tronci, che ha aperto
un'inchiesta sulle frasi intrise di antisemitismo contenute nel testo del
docente di Storia e filosofia alla facolt di Scienze della formazione.
Su
disposizione del magistrato ieri gli agenti della Digos hanno sequestrato in
facolt 165 volumi del testo intitolato "Scontro tra cultura e matacultura
scientifica: l'occidente e il diritto naturale" pubblicato negli annali
della facolt e firmato dal docente. Il sequestro stato disposto perch il
testo contiene idee fondate sull'odio razziale con implicito incitamento
alla commissione di atti di discriminazione per motivi razziali e
religiosi. Il sequestro stato disposto su tutto il territorio nazionale.
Interrogazione al senatoIl caso rimbalzato anche a Palazzo Madama proprio
nel giorno della commemorazione della Shoah. Ieri i senatori Ds Massimo
Brutti, vicepresidente del gruppo, Luciano Modica e Fulvio Tessitore, hanno
depositato un'interrogazione sulla vicenda. Il docente di Storia della
filosofia della Facolt di Scienze della formazione - scritto nel
documento - autore di uno spregevole saggio che contiene affermazioni
offensive e ingiuriose quali "Il cosiddetto tempio ebraico era in realt un
grande mattatoio, dove i cosiddetti sacerdoti cospargevano continuamente
l'altare di sangue degli animali ancora vivi" e ancora - scritto
nell'interrogazione - " giusto dichiararsi antisemiti nei confronti degli
ebrei credenti, n ci si pu dolere del fatto che questi siano finiti nelle
camere a gas".
Secondo quanto riportato dai pi importanti quotidiani
nazionali, alla fine del mese di dicembre 2004 - scritto ancora nel testo
dell'interrogazione - Pietro Melis ha inviato lo scritto a Riccardo Di
Segni, rabbino capo della comunit ebraica di Roma, con una lettera non
firmata nella quale scritto: Il mio saggio, inviato a 140 biblioteche
italiane e straniere, sia come marchio indelebile sulla vostra pelle per ci
che ho scritto nelle pagine 12-16.
Sulla base del diritto naturale non
dovrebbe essere reato giustiziare un ebreo credente o un islamico.
Il
rabbino capo della comunit ebraica di Roma ha chiesto spiegazioni al
rettore dell'Universit di Cagliari, Pasquale Mistretta, che assieme al
preside, ai docenti e al personale amministrativo della facolt si subito
affrettato a prendere le distanze da tale inqualificabile e vergognoso
comportamento.
da ritenersi assolutamente inverosimile il fatto che questo
saggio sia stato adottato dalla Facolt di scienze della formazione
dell'Universit di Cagliari come testo universitario, di approfondimento di
Storia della filosofia e quindi come testo di esame per gli studenti.
Su
stessa ammissione del preside della facolt, nessuno era a conoscenza del
fatto che un simile volume, contenente dichiarazioni che calpestano
elementari principi di civilt e di rispetto dei diritti umani, fosse stato
adottato dalla facolt quale testo di esame. A tale proposito stata
avviata un'inchiesta interna per accertare come sia potuto succedere che una
simile pubblicazione finisse negli annali dell'Universit. I senatori dei
Ds chiedono di conoscere i risultati dell'indagine interna ancora in corso,
auspicando che la stessa si concluda il pi presto possibile.
Vogliono anche
sapere quali provvedimenti siano stati assunti o debbano essere assunti nei
confronti dell'autore di uno scritto nel quale si manifesta un'evidente e
ripugnante istigazione all'odio razziale e nei confronti di eventuali altri
soggetti istituzionali che abbiano promosso o deciso l'adozione di questo
scritto come testo sul quale gli studenti sono chiamati a sostenere
l'esame.