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giu 15, 2005 |
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redazione

Visita di fini in Israele

potrei sapere che cosa ha fatto Fini ,oltre a cambiare nome al suo partito, per accettarlo in Israele?
Perch pensate che abbia tagliato i ponti con il passato e con le leggi razziali ?

Mah, che dire. Con tutta l'antipatia del mondo per AN, mi sembra che su Fini ti sei perso qualche puntata.
A mo' di memoranum, copiaincollo Gramellini trascritto dal Simonetti per IPII

Mettetevi nei panni, sempre stiratissimi, di Gianfranco Fini. Sono dieci anni che fa di tutto per essere ricevuto da Israele.
Ha cambiato il nome al partito e ridotto la fiamma sul simbolo alle dimensioni di un accendino.
Non bastava.
Allora ha condannato le leggi rqazziali e visitato i campi di concentramento a capo chino.
Niente.
C'era sempre qualcuno che diceva : ci siamo quasi,pero' non ancora.
Ammettiamolo : chiunque di noi avrebbe sbracato facendo il saluto fascista a Bruno Vespa.
Non luiu, che fra un'immersione e un'altra ha trovato modo di sostenere tutte le ragioni di Israele con un entusiasmo sincero che ha stupito gli stessi ebrei, abituati a cinquant'anni di arabismi andreottiani.
Finalmente l'invito arriva e meno male, perche' ormai non gli restava che prendere a schiaffi un tedesco per la strada.
O farsi circoncidere, come suggerito da Cossiga.
Mancano pochi giorni alla partenza, c'e' Sharom a Roma, e cosa inventa il deputato finiano Antonio Serena, quello che voleva abolire i caselli autostradali e introdurre il reato di apologia di comunismo ?
Spedisce ai parlamentari una videicassetta celebrativa di Erich Priebke, il nazista in galera per l'eccidio delle Ardeatine.
Dice che non l'ha fatto per inguaiare Fini e il guaio vero e' che probalimente e' sincero.
il Capo l'ha espulso dal partito, ma intanto sono ripartiti i distinguo e le stropicciatine di naso.
Mentre Fini merita almeno la nostra solidarieta' umana : c'e' sempre un Serena nella vita di tutti, purtroppo.
(Massimo Gramellini - La Stampa del 20.11.03)
(trascritto da Cesare Simonetti )