Rav Levi in occasione di Pesach
Cari amici e membri della comunit, cari ragazzi, cari genitori,
Come tutti gli anni ci troviamo in questo solenne momento, nella nostra splendida sinagoga, per riflettere insieme sui valori eterni della nostra storia e dellebraismo.
In ogni generazione dobbiamo rinnovare la riflessione sul senso della nostra storia della nostra identit culturale delle nostre tradizioni religiose. Non sempre facile, non sempre abbiamo le risposte tutte pronte, e pure un dovere continuo cercare il senso della nostra ebraicit. Tante generazioni prima di noi lhanno fatto, trasmettendo a noi i valori che hanno scoperto, ed ora spetta a noi trovare o riscoprire i valori pi profondi, pi validi della nostra identit e della nostra storia. Lo facciamo durante Pesach attraverso un dialogo continuo e profondo fra le generazioni. Adulti che insegnano ai pi piccoli, nonni che raccontano ai nipoti le loro esperienze di vita, la loro salvezza e la loro afflizione.
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Pesach, come si sa, un invito al dialogo. Gia due mille anni fa i nostri maestri della Mishna ci hanno insegnato nel trattato di Berachot: Si versa il secondo bicchiere di vino, e a questo punto il figlio fa le domande, e seconda la capacita del figlio gli si insegna il senso delluscita dallEgitto, della nostra storia e del nostro ebraismo. Pensate, per pi di duemila anni il padre insegna al figlio come fare le domande per poter ricevere le risposte, per poter imparare a vivere da ebreo, interondosi sui valori della Tor.
Cari genitori e cari ragazzi non mancate questa particolare occasione cosi ben tracciata dalla nostra tradizione. Insegnate ai vostri figli ad interrogarsi per cercare il senso del loro ebraismo nei sui vari livelli, sociale ed individuale, storico e religioso; e voi ragazzi cogliete loccasione per interrogare i vostri genitori ed i vostri nonni sui sensi possibili della vita e del identit ebraica, sul senso delle nostre usanze e abitudini, ponendoli domande e interrogativi, svegliando in loro la volont di ascoltarvi ed insegnarvi, facendo ricordar loro quello che loro stessi hanno imparato da bambini, offrendoli la grande gioia di poter trasmettere la tradizione di generazione in generazione.
Cari membri della comunit, insegnate ai vostri figli e nipoti, che non c un motivo per nascondere il proprio ebraismo o aver vergogna per il fatto che siamo ebrei. Che non c bisogno di aver paura delle sfide e dei valori della modernit.
Perch la nostra Tor e d il nostro D-o sta dalla parte delluomo per insegnargli i valori fondamentali della vita. Gia dai tempi antichi, la nostra Tor ci ha insegnato ad amare e rispettare laltro, a non uccidere un essere umano creato ad immagine divina, a cercare di creare una societ basata sulla giustizia e la libert di tutti gli esseri umani, in contrasto con i valori delle civilt antiche, pagane o greco-romane, dove la schiavit ed il disprezzo per le caste inferiori erano di regola. Gia dai tempi antichi la nostra Tor, ci insegn il valore del riposo settimanale per poter occuparsi di ideali pi alti, di come comportarsi col mondo animale ed il mondo della natura portando rispetto alla natura ed al mondo animale evitando sofferenze inutili e abuso del consumo di carne. Tutto ci molto prima dellumanesimo moderno ed gli slogan dellEuropa moderna, di libert, eguaglianza e fraternit.
La nostra Tor ha inculcato in noi lamore per luomo, la sua potenzialit, la sua libert di definire e scolpire il proprio destino per il bene o per il male. Insegnate ai vostri nipoti che non dobbiamo aver timore o complessi dinferiorit rispetto ai valori delle societ democratiche moderne, perch noi per primi abbiamo svelato allumanit intera il valore delluomo agli occhi del suo creatore.
Cari membri della comunit, spesso mi chiedo perch cos tanti membri della nostra comunit e dellebraismo italiano, hanno scelto di allontanarsi dalla tradizione e la Tor di Hashem. Trovandosi erroneamente in conflitto fra lebraismo ed i valori professati dalla modernit, che sia quella nazionalista o liberal-marxista dallinizio del ventesimo secolo, o quelli liberali e socialisti della seconda meta del secolo. Tanti hanno pensato che per ben integrarsi nella societ e meglio lasciare dietro i valori eterni della nostra tradizione, negando la loro propria identit storica, religiosa e culturale. ???? ????? ???????? ???? abbiamo cantato e commentato con i ragazzi del Talmud Tor laltra settimana.
Erano loro stessi a spiegare che quella cosa che ha salvato il popolo ebraico era la volont e determinazione degli individui di sovraguardare la loro identit e continuit culturale, che non sono necessariamente in contrasto, ma possono convivere in un continuo confronto culturale con i valori della societ di generazione in generazione.
Veh sta per la volont ebraica di garantire la continuit della propria identit culturale, ma il Veh, quella cosa, sta nel contesto del midrash anche per il patto e la promessa stipulata con i discendenti di Abramo Isacco e Giacobbe, con il popolo dIsraele.
Cari amici e cari genitori, in questo stesso secolo anche noi abbiamo visto con i nostri occhi la drammaticit della promessa divina. Dalle ceneri della schiavit nazista, che durarono non meno dei secoli della schiavit in Egitto, abbiamo visto in pochi anni la nascita dello stato dIsraele. Nonostante le sofferenze e lafflizione, D-o ha mantenuto la Sua promessa proclamata a Mose nel deserto: Tu dirai loro: il D-o di Abramo Isacco e Giacobbe mi manda a voi. Questo il Mio nome in eternit, ed cosi che Mi faccio ricordare di generazione in generazione.
Questa salvezza e questa apparizione del Signore su ed in mezzo a noi, svelando e mostrandoci i segreti inspiegabili della storia umana, ci invita a riflettere, Come i nostri avi al momento delluscita dallEgitto, Quale il senso del nostro patto con Hashem. A che cosa ci impegna, che cosa ci pu offrire? In chiusura del seder e del famoso canto della Haggad - Dayenu, noi ringraziamo il Signore per tutti i preziosi valori e realt che ci ha voluto regalare, citazione dalla Haggad.
Questa preghiera antica, inclusa anche essa nella Mishna Pesachim riassume il senso pi sublime che noi possiamo ottenere dalla nostra storia e la nostra cultura. Non un peso, ma un continuo arricchimento, non valori scaduti del passato ma un impegno gioioso per il futuro. Un futuro pieno di significati e di valori, di una vita bella e profonda vissuta in pienezza dellidentit ebraica e della storia, in presenza continua del D-o delluniverso, il D-o dIsraele in mezzo ed accanto a noi, che ci soleva e ci promette un futuro sempre migliore.
Permettetemi terminare questo mio discorsi con altri due brevi
Per peculiarit del calendario ebraico questo anno la nostra festa di liberazione coincide con la festa del 25 aprile. una grande soddisfazione per noi veder coincidere due feste dedicate alla libert, quella nostra antica ma sempre attuale di Pesaci, e quella civile che ricorda i sessanta anni dalla fine della guerra. Anche qui possiamo dire che gli stessi ideali che hanno animato la nostra millenaria fede ebraica ha animato anche coloro che per la dignit delluomo e la sua libert, dettero la propria vita.
Ed infine vorrei rivolgere un saluto particolare a Jacopo Viterbo e la sua famiglia. Hai avuto il merito di poter celebrare la tua Bar_mitzva, la tua dichiarazione pubblica di fedelt alla fede ed il popolo ebraico ed i sui ideali, proprio oggi, durante questo momento dedicato alla riflessione sul valore dellebraismo e la sua storia, sulla rilevanza e vivacit del messaggio biblico e della tradizione ebraica. Mi auguro, che , alla luce degli insegnamenti dei tuoi genitori, dei tuoi nonni e bisnonni, riuscirai a scoprire sempre la rilevanza della nostra tradizione per i problemi di oggi, in qualunque campo tu sceglierai per il tuo futuro i tuoi nonni e bisnonni ti aiuteranno a ricordare ovunque ritroverai la presenza e lamore di Hashem, per te e per il tuo popolo.
Con laiuto dei tuoi genitore saprai sempre capire la rilevanza, nella pratica quotidiana, della Tor. Kadosh Baruch Hu ti guider e ti assister e tutti i tuoi avi gioiranno con te. Amen khen yehi ratzon.
E a tutti voi Chag Sameach, e buon seder.